La notte copre il cielo come un coperchio e si sente un merlo cantare. Quando è notte è bello andare sul balcone e guardare le macchine sfrecciare pigramente sull'asfalto. La luce bianca dei lampioni illuminare piccole porzioni di asfalto. Lo sciabordio del fiume vicino agitato dal vento freddo.
Alla luce del giorno cadi sotto il cono dello sguardo degli altri. Cammini per il paese come in un dipinto, entrando ed uscendo dalle lame di luce. Le strade deserte o che sembrano tali. E ti seguono gli occhi degli altri. Sembra che ci siano solo svantaggi. La notte scivoli sulle strade come un'ombra.
La vita diurna l'ho dovuta soffrire a lungo perché mi hanno persuasa che non è "normale" vegliare la notte e dormire il giorno. Mi sento appesantita dall'invidia sottintesa di chi per vivere deve impegnarsi. "A volte", dicono loro, "sarebbe comodo rinchiudersi nella propria stanzetta e non vedere più nessuno, avere qualcuno che mi mantiene, passare tutto il giorno ad oziare... invece, bisogna alzarsi e lavorare". Sarcasmo a parte, è il sogno proibito di tante persone. Sembrano allergici alla gente "bassa" che popola il mondo e di cui fra l'altro fanno parte, consapevoli o meno. Non è il lavoro. Ogni persona è un incubo.
Ecco perché bisogna crearsi uno spazio, nella propria mente, che sia come un verde giardino. Fatto di persone che non avvelenano.
Ovviamente io avveleno, avvelenata.
Ecco cosa farò: niente. Non imporrò la mia volontà su nessuna cosa al mondo. Farò a meno del giudizio. Un giorno le mie giornate cominceranno a scorrere serene e sarò dimenticata.
Del resto, quando saluterò questo mondo, non avrà nessuna importanza che qualcuno mi ricordi, e se con affetto o sputando sulla mia tomba. E' solo l'involucro che copre un corpo defunto. Dell'essere umano che ero, senza il soffio vitale, rimarranno carne e organi da mangiare per i vermi. Un pezzo da macelleria.
La morte non mi spaventa per nulla.
La notte è la mia unica sorella.
Riesco a vivere meglio quando non c'è un sole pacchiano, arrogante, a fulminare la strada. Riesco a vivere meglio il mondo se so che il mondo dorme quando io veglio, e veglia solo quando io dormo. Riesco a immaginare con più colori di essere già sola e già morta.
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