venerdì 13 giugno 2025

6. Replay

Si ripete in loop finché non accetti che non puoi cambiare le cose. 
Qualcosa disturba il tuo equilibrio a un certo giorno. Ti illudi che se solo riuscirai ad uscirne vittorioso una volta, avrai sanato quell'antica crepa. La crepa resta e oltre a restare s'allarga ad ogni tentativo. Se non hai imparato la lezione te ne meriti un'altra più dura. Alcune persone passano la vita sbagliando e ripetendo gli stessi sbagli fino al giorno del decesso. Mi sovviene l'immagine di quei personaggi che continuavano a sgambettare contro i muri nei videogiochi Nintendo. 
Un necrologio in carta straccia sotto le gomme delle converse. Qualcosa di ancora più insignificante è la vita immeritevole di tutti i falliti che falliti sono perché non concepiscono (figurarsi immaginano o realizzano) percorsi diversi.
Sereni nel nostro viaggio insensibile verso l'ultimo giorno. Travolti dalle valanghe (più e più valanghe di escrementi) sembriamo vivi. Non abbiamo niente che lo faccia pensare. Non desideriamo e non ci curiamo di nulla. Nulla ci tocca. Non ci uccide. La capacità di sopportare noi stessi prosegue tranquillamente solida e intatta, più solida e intatta con l'accrescersi dell'entropia.
Di questa forza sa bene la mia persona, che non vede più la fine dell'abisso che lo ingoia quando sta lì a sentirmi stoicamente mentre mi confesso come a Dio.
 
L'ultima tappa è quella. 

Nessun commento:

Posta un commento